Für  Ceramica di Cerreto Sannita und San Lorenzello,  wenn Sie beabsichtigen, die Keramik der benachbarten Gemeinden Cerreto Sannita und San Lorenzello (Benevento) zu produzieren. Dieser Name hat die früheren Namen “Keramik Cerretese” und “Keramik Laurentina” kombiniert.

Di Cerreto Sannita und San Lorenzello Keramik, durch das Ministerium für Industrie anerkannt, Handel und Handwerk essen „künstlerische und traditionelle Keramik“  [1]  hat auch mehr alte Ursprünge Zeit die größte Blumenproduktion und wurden später , dass Beben ile vom 5. Juni 1688. Die Tatsache , Rekonstruktion von Cerreto Sannita mir viele ziehen „Faenzari“ (Töpfer) Forestieri, vor allem, beigetragen Neapolitaner Was für ein Mut, Lebensformen und antike Dekorationen Was AI heute prägt nach wie vor die Produktion Cerretese.

Vater der Keramik von Cerreto Sannita und San Lorenzello und Staat ile  faenzaro  (Keramik) neapolitanischen Nicolo Russo, der Cerreto Sannita bewegt in 1692.  [2]  In den USA Wenn Bottega Männer gebildet , die das Leben gab ganze Generationen von Töpfer und Cerretesi Laurentini: Antonio Giustiniani , Marchitto und Saints Domenico Festa. Da ist auch der Innenarchitekt Lorenzo Salandra, einer der wichtigsten Vertreter der neapolitanischen Majolika. [3]

San Lorenzello war ein Weiler (Fraktion) von Cerreto Sannita vom fünfzehnten Jahrhundert bis zum neunzehnten Jahrhundert.

Geschichte

Vom 14. Jahrhundert bis zum Erdbeben vom 5. Juni 1688

gehörte Sanframondi Catherine, Äbtissin der Klarissenkloster Vergabe alten Cerreto Laut dem Forscher Salva Biondi Der älteste Artefakt-Laurentia Cerretese Ceramica würde ein Statuette Homo Darstellung der Ecce sein. [4]  Die Statuette, gefolgt von einer Auflösung der Biondi Keramik Sammlung, war verloren.

Während einiger zwischen den alten Cerreto Ausgrabungen Ruinen zerstört, die durch das Erdbeben von 1688, fand sono stati zahlreiche Fragmente Keramik Heute Das Civic Museum aufbewahrt und zeugen auch Existenz eines Production Premium 1688 Keramik.

Nicholas Rotondi Der Lokalhistoriker in Ihrem Buch im neunzehnten Jahrhundert geschrieben Che schrieb, Vasen, glasiert „In dem neuen und alten Cerreto stoviglieri haben immer selbst die großen verschieden […] manipulieren“ und gemalt fügen hinzu , dass „hier (in Cerreto) Geschichte ‚die Kunst der Unsicherheit Regeln Sue und obwohl ich NE GEWESEN , wenn einige viele Wissenschaftler nur durch Zartheit zu unterscheiden und Farbstoffe für die […] Form“. [5]

Die Dott. Renato Pescitelli, sagt Historikerin Preis, Cerreto Sannita 1688 ich nur gefunden Töpfern von geringer Bedeutung, unanfechtbar kommen „Faenzari“. [6]  Zur Unterstützung der Konto These ile Pescitelli argumentiert das Fehlen von Dokumenten Cittino Was die „Faenzari Presence“ ausdrücklich Cerreto, Obwohl SAME Pescitelli räumt die Anwesenheit von verschiedenen Werkstätten von  Töpfern  und  Pignatari  Stored im siebzehnten Jahrhundert bezeugen essen aufgrund Dokumente im Diözesanarchiv von Cerreto Sannita. Das Dokument erwähnt zunächst die Existenz, in der Nähe der Kirche San Giovanni, einer bewohnten Straße Diversifizierung  Pignatariwährend die zweite besagt, dass bei dem Bruch des Erdbebens vom 5. Juni 1688, wenn sie allein “drei kleine Häuser eines Töpfers” gerettet wurden. [7]  Nach einigen historischen Dokumenten gibt es keine Hinweise auf „Faenzari“ Cerreto , warum dann nicht ausdrücklich in den Dokumenten erwähnt zu verwenden war , um die keramische Ware in Cerreto hergestellt. Dies würde erklären, warum im Zeitraum der Inventare für einige Artefakte die Herkunftsgemeinde genau angegeben ist, während für andere, die wahrscheinlich in Cerreto produziert wurden, diese Spezifikation fehlt. [8]

Altri Documenti Che testimoniano la Presenza di PERSONE Che Cerreto, 1688 premio di terremoto, ceramiche lavoravano Sono: un atto di morte nel Quale legge del 1623, se il Che mori “La Figlia di Pignataro di Due anni di Fratello”; un atto di battesimo del 1634 che dice Giovan Tommaso Papa, di professione “cretaro”, ebbe un figlio; un atto di morte del 1644 nel quale si legge che morì Domenico di Rocco di Sania de Castello della Faenza ; un atto notarile del 1640 tra i beni oggetto di inventario se citano diversi vasi di creta in parte cotti e in parte non cotti. Il documento più antico risale però al 1591 quando una clausola arriva a contratto tra l’ Universitadi Cerreto e la Bottega di Cesare Iordanus Che impegnava quest’ultimo per FORNIRE 160 “tufoli di CRETE” occorrenti per la Ristrutturazione Pubblico dell’Acquedotto. [9]

Non sono molti i manufatti ceramici cerretesi e laurentini risalenti al Quattrocento-Cinquecento conservati ancora oggi. Oltre i frammenti ritrovati fra i ruderi di Cerreto antica e nel Conservati museo civico (ALCUNI dei Quali datati al periodo Medievale) c’erano ALCUNI manufatti Ceramici dispersi della collezione di Salvatore Biondi vennero datati Che da Esperti al periodo rinascimentale. [4] Durante i lavori di restouro della chiesa della Madonna del Carmine(2003) has been trovata una piastrella rinascimentale Che il dott. Luigi Di Cosmo ha descritto Così “[…] la Appare piastrella inquadrabile alla Seconda Metà Quattrocento per la massiccia predominanza blu” freddo “di tipica ISPIRAZIONE iberica. I ceramisti locali Furono influenzati ceramiche Dalle iberiche Che per venivano importate committenza reale . Sono note, infatti, sarà Importazioni di piastrelle Valenzani, voluta dà Alfonso ile Magnanimo per la costruzione di Castel Nuovo. ” La piastrella, il Che si caratterizza per il motivo decorativo in stile gotico-floreale (un “accartocciata Foglia”), Faceva molto probabilmente parte della Pavimentazione di sala di rappresentanza del medievale Castello di Cerreto Antica . [10]

Altri reperti causa Ceramici Conservati Ancora il antecedenti Oggi e Sono 1688: Un 1684 ed maiolicata mattonella datata una brocca datata avente 1681, Nella centrale, la raffigurazione della famiglia di uno stemma Mazzacane di Cerreto.

Dal 1688 ad oggi

Il terremoto del 5 giugno 1688 rase al suolo Cerreto Sannita e provocò ingenti danni a San Lorenzello . La ricchezza della dovuta cittadinanza attirò diverse maestranze forestiere, in particolare napoletane. Di Molti ceramisti se stabilirono Nei causa contribuendo paesi con il pappagallo opera alla nascita di un nuovo repertorio decorativo Vicino Piu di quell’epoca il periodo artistico.

Nella “nuova” Cerreto è un vero e proprio quartiere dei ceramisti che trovava posto nei pressi della Cattedrale . Durante la ristrutturazione di numerosi siti nell’area, la statio ritrovati resti di fornaci per la cottura delle terracotte e delle ceramiche. [11] In this “insula dei Faenzari” c’erano Le Botteghe di Francesco Iadomaso, Cerretese, e Carlo Coluccio, di Campobasso . Nella stessa zona sorgeva la bottega di Nicolò Russo , maestro faenzaro trasferitosi da Napolinel 1693. Nella SUA bottega lavorarono MOLTI Apprendisti Giovani Che nel corso del Settecento divennero i Principali Esponenti della Ceramica Cerretese: Domenico Marchitto, Santi Festa, Melchiorre Cerri, Crescenzo Nicola e Petruccio, Nicola Marchitto, Paduano Salvatore, Giuseppe Paolino. Russo L’Esegui numerose operare a Cerreto Sannita Tra cui Pavimentazioni in architetture Religiose diverse. [12]

Agli Inizi Settecento ile governatore della contea Migliorini Così descriveva in una poesia zona lavoravano colomba i ceramisti Cerretesi: [13]

Nel 1710 se uno ha notizia di Salandri Certo Lorenzo, pittore napoletano, Che il aiutava ceramista Nicolò Russo Nella Decorazione delle Ceramiche. Se mi trasferirono gruppi di tre a Cerreto di Gemma i ceramisti Nicola, Domenico Scarano, Buonanotte Giuseppe, Giuseppe Giustiniani e Antonio Gaudioso. Nel 1723 Venne citata Bottega di Giuseppe Jacobelli il padre di Silvestro Jacobelli , scultore. Nel 1735, se si dispone di notizia Una bottega di Proprietà con Fornace Giovan Camillo di Filippo Petrucci e Nei pressi dell’attuale situato via Fabbri. [14]

Intanto nel 1706, se andava a Stabilire a San Lorenzello il Napoletano Antonio Giustiniano (o Giustiniani), figlio di Simone e padre del famoso Più Nicola. Antonio Giustiniani, da famiglia di DECORATORI dà pavimentali (Ignazio di un Parente Suo, Esegui la splendida Pavimentazione della Chiesa Sant’Andrea delle Dare Napoli), realizzo Tra le diverse Quali operativo il Pannello incastonato timpano nel Portale della Chiesa della Congregazione della Sanitàin San Lorenzello. This Pannello maiolicato raffigura Madonna della Sanità Che, Seduta propria delle nuvole, regge yl bambino. Delle decorazioni floreali dei Tulipani adornano con scena sacra. Antonio Di Giustinani Sono also nel numerose Ceramiche conservate Museo Civico di Piedimonte Matesetra le quali a via crucis. [15]

Nicola Giustiniani , figlio di Antonio, se trasferì Napoli nel 1752 dove in via Marinella background Una Fabbrica di Ceramiche Nella lavorarono Quale, Oltre i Giustiniani , altre Dinastie di ceramisti napoletani mangiano i Massa, i Del Vecchio, i Grue, i Porreca i ED Chianese. Producevano Anche minuterie per Napoletano presepe , stoviglie cioè di Dimensioni in ceramica colorata piccole, per apparecchiare sarà Tavole dell’Osteria nel presepe.

Un obiettivo grezzo Cerreto Sannita Nella Settecento se Affermo Domenico Marchitto, allievo di Nicolò di Russo e capostipite una dinastia di ceramisti opereranno Che Fino al XIX Secolo Cerreto. La Bottega di Domenico Marchitto trovava Nei pressi posto della Chiesa di Santa Mariain una colombaia Ancora Nella facciata Oggi se vedono a causa PANNELLI maiolicati della Vergine raffiguranti l’Assunzione e Lo Stemma dei Marchitto, realizzati respectively nel 1758 e nel 1752. Carmelo e Giuseppe Marchitto Furono Gli autori della Lunetta maiolicata Che l’ingresso della Chiesa sovrastava di San Donato a San Lorenzello (Oggi conservata nella mostra di ceramiche dell’Associazione Giustiniano) MENTRE Tommaso fu un coraggioso imitatore di ceramiche etrusche. Quest’ultimo, in Società con Duca di Pescolanciano ile, sfondo Una rinomata fabbrica Ceramiche di Napoli. [13]

Nel 1742 , grazie all’introduzione da del Re Carlo di Borbone delle onciario catasto veniamo Sapere Che Cerreto Sannita [16] vi erano quattro Faenzari , cinque Pignatari , a causa rovagnariE Tre canalari , Tutti alla Lavorazione dell’argilla e Legati alla Produzione delle Ceramiche.

XVII-XVIII Secolo, il Più fiorito di periodo Produzione ceramica Cerreto Sannita ea San Lorenzello, Sono pervenuti ma noi numerosi manufatti (Conservati nel museo civico e della ceramica Cerretese Nella o permanente mostra di ceramiche curata dall’Associazione “Giustiniano”) e ALCUNI Esempi di Pavimentazioni. Raw, in ordine cronologico, E Quella probabilmente il pronao della Chiesa del Monastero delle Clarisse di Cerreto. L’ampia quadrangolare aula possiede Uno splendido maiolicato decorato marciapiede con rosa e festoni dei venti. Tale Decorazione se potete cappella dell’ultima Ripete marciapiede Sinistra della Collegiata di San Martino, Eseguito probabilmente da Nicolò Russo e Lorenzo Salandra. Sempre Cerreto Sannita, Sono da ricordare, il pavimento della Cappella penultima una Sinistra della Collegiata ho eseguito dà Domenico Marchitto Nel 1728, il Che anticipa yl tema decorativo usato da Nicolo Russo Nella Realizzazione della Pavimentazione della Chiesa San Gennaro e in particolare della predella dell ‘altare maggiore di Chiesa degli Uccelli abbelliscono quest’ultima colomba i Fregi di naturalistico Carattere. Se si distaccano Dai decori Tradizionali Pavimentazioni della Cappella del Rosario Nella Chiesa di Sant’Antonio e della Chiesa di San Giuseppe, decorare con colori Meno Vivaci. [14]

A San Lorenzello e Il da citare marciapiede della Sanità della Chiesa della Congregazione Che Nella Seconda Metà del Settecento Realizzato propone una imperniata Decorazione Ricca sul motivo della tradizionale “Rosa dei Venti”. Il coro Pavimentazione, datata 1798 Venne Realizzata Dai Festa, ceramisti Laurentini.

Nel corso del XIX secolo a Cerreto Sannita lavoravano circa quaranta ceramisti che col tempo divennero sempre meno ma a quando rimasero solo dei vasai o dei cocciolari .

Verso la Metà Secolo XX nato Nuovamente l’interesse verso this antica d’arte sotto forma grazie alle mostre organizzate numerose da Salvatore Biondi e all’intraprendenza Giovani di ALCUNI ceramisti.

Nel 1957 venne fondato l’ Istituto statale d’arte di Cerreto Sannita . Nei decenni successivi sono aperte numerose botteghe, vennero realizzati concorsi, aperti aperti musei e se tennero numerose iniziative culturali.

Produzione di ceramica [ modificare | modifica wikitesto ]

Pannello in maiolica che raffigura un locale ceramista mentre lavora al tornio (chiostro di Palazzo Sant’Antonio, Cerreto Sannita).

Dal 2001 la produzione ceramica di Cerreto Sannita e di San Lorenzello è regolata da una disciplinare approvata dal Consiglio nazionale ceramico in data 21 novembre 2001. [17]

Sono manufatti tipici cerretesi i piatti da pompa, i vasi da farmacia, le brocche lobate, acquasantiere e le “riggiole” con decoro rosa dei venti o festone. Nella soglia dei manufatti prevalgono decorazioni con soggetti religiosi, naturalistici o paesaggistici.

L’art. 4 della disciplina ceramica è minuziosamente formato dalla piastrella di ceramica di Cerreto Sannita e di San Lorenzello: i piatti da servizio hanno il doppio discoato con larghezza media di 23-24 cm; le zuppiere, di varie dimensioni, sono abbellite con dei frutti a rilievo nel coperchio; le acquasantiere medie e grandi elementi elementi plastici architettonici, floreali e sacri; la forma delle acquasantiere è un tempietto; gli albarelli farmaceutici sono di forma arrotondata nella pancia inferiore con bordo svasato e senza coperchio; I lucerne sono con uno o due manici.

L’art. 5 della disciplina ceramica degli inverti gli stilemi della tradizione ceramica di Cerreto Sannita e di San Lorenzello. Nel Seicento prevaleva colorato smalto avorio con decorazioni in stile compendiario (stile riassuntivo e sommario nia erano Che decori Essenziali sobri e) oppure in stile faunistico-floreale o paesaggistico. Nel Settecento Smalto era “bianco grigio bluastro”, ha decorazioni risentivano dei prevalentemente floreali e paesaggistiche Barocco gusto ed erano. Nell’ottocento la cosa più piccola era legittimamente giallino e decorazioni prevalenti erano quelle geometriche o in stile compendiario.

I colori tradizionali di Seicento-Settecento sono il giallo, il verde ramina, il blu Cerreto e l’arancione.

Critico

Secondo il Giudice Vincenzo Mazzacane , locale storico e collezionista di ceramiche, I piu Validi Esponenti have been della Ceramica Cerretese i Giustiniani Ed i Marchitto. [18] Tale giudizio però è stato superato col tempo grazie anche a tanti studi che sono stati fatti successivamente. In Il Particolare ceramologo Guido Donatone ha evidenziato ile determinazione Ruolo potter Nicolo Russo [19] e della SUA bottega, Dove si Sono Formati Uomini che Hanno vita dati intere Generazioni di ceramisti (i Giustiniani, i Marchitto, i Festa) [20] e colomba ha lavorato come decoratore Lorenzo Salandra, “figura chiave della maiolica napoletana”. [21]Locale storico Cosimo Formichella ha InOLTRE il Che evidenziato Giudizio del non Mazzacane ha Conto dell’artigianato locale “posto sul presente premium terremoto del 1688” giudicato mangia “base” e “Fondamento” della Più famosa arte della ceramica Cerretese ‘700. [22]

Dell’arte storico Mario Rotili , a differenza Mazzacane, CHE IL valori sottolinea derivato ambrogetta artistiche operano dei ceramisti Più umili Perché E proprio grazie alla costoro spontaneità di che si è L’autodeterminata Cerretese ceramica evitando Così di tariffa delle Semplici imitazioni di Altre MANIFATTURE. [23]

Guido Piovene afferma Che E similitudine Cerretese ceramiche ceramica alla Abruzzese di Castelli Anche il gusto e Piu decorativo ed il Più selction Lieve. [24] Umberto Tergolina-Gislanzoni-Brasco, Che ha studiato in Particolare i prodotti di vasi farmacia Cerreto (Albarelli), Che afferma ceramica Dalla deriverebbe Cerretese Abruzzese ceramica. [25] Il ceramologo Guido Donatone, Che ceramica ha Dedicato alla Cerretese numerosi saggi ed Articoli, invece Che ceramiche afferma di Cerreto da Quella napoletana Chiaramente derivato. Derivazione Tale è nel “processo d’e reciproci condizionamenti influenze verificatosi Nelle varie forme espressive barocca e rococò dell’arte” inserita. [26]

Cosa locale storico Dante Marrocco in un Suo studio non ha Definito i decori della Ceramica Cerretese Immaturi paragonandoli ad “un Giovane Che muore a vent’anni, Ricco di Desideri e di promesse, iniziata Dalla e cultura non approfondita … Lascia che Di rimpianto quel che per AVEVA raggiunto, e Più per quel che avrebbe raggiunto, ma per il Suo anzitutto AGIRE spontaneo e non raffinato. ” [27] Tale problematica E Stata ripresa dà Nicola Vigliotti, locale storico altro, il Che ha preferito Parlare di “Osmosi” Napoli fornisce Cerreto I Primi Maestri ceramisti e li riprende DOPO Che QUESTI Hanno raggiunto Livelli Artistici Elevati, eccessivi RISPETTO modeste alle Richieste del mercato locale. Uno dei Più quasi E Quello di famosi Nicola Giustiniani . [28]

Laut dem Maler Giuseppina GOGLIA Keramik Cerretese Non E in der Lage, AI-Ebenen der Abruzzese Ceramic Wie für die Designs Panorama und Landschaft zu erreichen. Laut Goglia sind die Figuren in der Cerreto-Majolika vorherrschend und entspringen der kleinen umliegenden Dekoration; Die Dekorationen sind improvisiert und gleichzeitig von künstlerischem Sinn durchdrungen. [29]

Nach S. Moffa Gelehrter , welche Cerretese Keramik und ein echtes wurden die Inspiration sakrale Kunst: das religiöse Bedürfnis von vielen empfunden wurde und schoben den Töpfer von dem religiösen Markt zu perfektionieren und dann Figuration und sein Schaffen Vere d ‘betreiben Kunst. [30]